Scopri questo scomodino trimestrale!

Il focus di questi tre mesi è:

IL SUONO DELLA FORMA POETICA

Con lo Scomodino d’autunno abbiamo iniziato ad ascoltare come suona la forma di un testo letterario.

Molte sono state le sorprese, prima tra tutte la gioia di riscoprire la punteggiatura.

La punteggiatura non è solo il segno che determina le pause della voce, ma è soprattutto il ritmo che abita la penna di una scrittrice o di uno scrittore.

La punteggiatura diventa così un indizio fondamentale per chi si appresta ad ascoltare la forma del testo. A volte leggendo facciamo più pause rispetto a quelle date dall’interpunzione perché, specialmente quando si tratta di un libro per bambini, tendiamo a leggere ad alta voce e ad enfatizzare alcuni significati per rendere – così almeno ci pare – più facile la fruizione del testo.

Ma la lettura, come diceva Proust, è “un miracolo nato in seno alla solitudine”. Riflettendo dunque sul gesto di leggere per antonomasia – ovvero la lettura a mente – le mie lettrici ed io ci siamo accorte di quanto, di contro, nella lettura ad alta voce di un libro per bambini (ma non solo) il ritmo e le pause che diamo alla lettura tendano a stare dalla parte dei contenuti. Una sorta di strumento di drammatizzazione, piuttosto che un modo per dare “visibilità sonora” alla forma autentica del testo.

Allora ci siamo esercitate a rispettare quello che abbiamo chiamato “il respiro del testo”, che altro non è che il respiro di chi scrive: un vero privilegio sentire così vicina un’autrice o un autore che amiamo! Abbiamo constatato con meraviglia che a leggere ad alta voce un brano rispettando la forma originale molte cose ci vengono rivelate: la narrativa a scrittura letteraria suona molto più bella e ci regala un senso più autentico e più profondo del testo, mentre l’albo a scrittura funzionale risulta quasi sempre eccessivamente frammentato, lasciandoci un senso di vacuità e di confusione.

Viene dunque da chiederci:

Come vediamo un testo quando leggiamo?

La scrittura suona la sua musica o la nostra?

Possono coincidere le due cose?

Sebbene sia la forma che differenzia il gesto di leggere da quello del parlare, quando leggiamo ai bambini noi vediamo quasi esclusivamente ciò che il testo dice.

È possibile tornare a vedere come lo dice?

Possiamo riuscire a prestare attenzione ai contenuti e alla forma contemporaneamente?

Come si può affinare questa sensibilità se la storia ci trascina subito con sé e noi siamo concentrate a capire i contenuti?

Del resto, quando parliamo con qualcuno siamo estremamente sensibili alla forma e, benché in modo rapidissimo ed intuitivo, cogliamo il senso di ciò che ci viene comunicato, sappiamo senza dubbio dire se una persona sta articolando in modo corretto, fluente o addirittura avvincente i propri pensieri.

Perché allora quando leggiamo non siamo altrettanto rapidi a distinguere, per esempio, una forma funzionale da una forma letteraria?


Per aiutarci a rispondere a queste domande, ci verrà in aiuto la poesia: nella sua straordinaria capacità di reinventare la lingua dandole nuovi slanci e significati, la poesia ci spinge in profondità, e anche il modo in cui sa giocare con la punteggiatura ne rivela l’essenza. La poesia ci costringe ad abbandonare il contenuto per affidarci a qualcosa che sta a metà via tra il suono e il significante, cioè la parola proprio così come è scritta sul bianco della pagina.


La poesia è talvolta definita da chi non la ama come astrusa, inconsistente e inutilmente romantica, se per romantica intendiamo quel particolare modo di guardare alla vita e alla morte che bada più agli aspetti introspettivi che fattuali.

Sono definizioni che potrebbero applicarsi anche alla filosofia, e questo non è un caso.

A volte non si ama la poesia perché non ci si riesce ad abbandonare, ma abituare il proprio orecchio ad abitarla è un primo passo, e tutti possono compierlo.

Lo scorso Scomodino era intitolato “L’orecchio del testo” e questa volta ci spingeremo ancora più in là. L’orecchio della poesia può guidarci ancora più a fondo nel tessuto della scrittura, farci setacciare la sabbia fine della lingua letteraria per lasciarci in mano solo parole d’oro.

In queste sei appassionanti lezioni, attraverseremo insieme molta poesia per adulti, ma faremo anche incursioni nella narrativa per bambini e ragazzi; di certo non mancheranno analisi approfondite di poesia per bambini, partendo dalle raccolte pubblicate negli ultimi due anni.


Ti aspetto!


Lo Scomodino

Un abbonamento trimestrale di sei lezioni in diretta su YouTube alle quali puoi partecipare intaragendo con Alessia tramite i commenti.

Due lezioni al mese di 1 ora ciascuna che puoi seguire in diretta o in differita. Le lezioni sono registrate e restano tue per poterle rivedere ogni volta che lo desideri.

Finalità:

Affinare il proprio senso critico attraverso approfondimenti specifici.

Quando nel vasto panorama editoriale dedicato a bambini e ragazzi, incontriamo la letteratura ci si può sentire un po' scomodi e questa è una sensazione che merita di essere approfondita. Spesso laddove sentiamo la necessità di cercare un nuovo equilibrio perché veniamo perturbati o ci sembra di non afferrare immediatamente ciò che stiamo leggendo, si nasconde un tesoro di bellezza.

Attraverso analisi comparative (che tanto hai amato nel corso online TRAMA E ORDITO) ti accompagno in un viaggio interessante tra narrativa, albi e poesia per imparare ad abitare la letteratura e diventare così una lettrice e un lettore capaci di attarversare e godere dell'arte della scrittura e dell'illustrazione.

Le dirette sono programmate per tempo e si svolgomo dalle ore 19:30 alle 20:30.

Contenuti del corso

    1. Link alla prima diretta del 06-05-2025

    1. Link alla seconda diretta del 20-05-2025

    1. Link alla prima diretta del 03-06-2025

    1. Link alla seconda diretta del 17-06-2025

    1. Link alla prima diretta del 01-07-2025

Descrizione del corso

  • €80,00
  • 7 lezioni
  • 0 ore di contenuti video